Il notiziario, oggi, ha detto che è il giorno più caldo di questa estate duemilasedici. Vero. È stata una giornata afosa e interminabile.
Da ieri, da Oria, il tempo è rallentato. È cominciato un altro viaggio. Un’altra percezione. Più pesante. Mi pare che l’aria intorno si possa tagliare col coltello.
Stamattina, oltre a risolvere le faccende di logistica, siamo restate a piedi per la seconda volta: l’auto che avevamo chiesto di noleggiare non è stata mai riconsegnata da chi la doveva tenere fino a ieri.
Mi arrendo: resto nuda sul letto e Federica in giro per casa a bestemmiare la mia staticità. Va giù, compra due birre e i biglietti della corriera per il mare.
Mi vesto, ci vestiamo, da Mesagne prendiamo un mezzo che ci porta a Torre Lapillo. Restiamo lì fino al tramonto, intanto oggi c’è stato un grave incidente ferroviario tra Andria e Corato, in cui hanno perso la vita molte persone.
Torre Lapillo-Mesagne dista almeno un’ora di corriera, un tempo che può essere impiegato a pensare.
Rientriamo. Questi due giorni li stiamo vivendo nel centro storico di Mesagne. E stasera, lo vivremo ancora questo centro storico a forma di cuore.
(in foto: Piazza Vittorio Emanuele – Brindisi).